Descrizione
Ma a cosa giova sapere la verità, sapere dov’è il bene e dove il male, se non si può impedire che il male si compia?
Correva l’anno 1924. Cronaca di un’indagine silenziosa in Sicilia, di Pietro Manuguerra
il nuovo Giallo Meridiano Mesogea
Protagonista di questo giallo politico, che si svolge in un paesino della Sicilia tra il 1924 e il 1925, è Gaetano, un trentenne sordo, orfano di entrambi i genitori, che vive insieme alle due zie, maestre elementari.
Dotato di uno spiccato spirito di osservazione, durante un funerale riesce a cogliere, leggendo il labiale, un dialogo fra due uomini che, a dispetto dell’apparente banalità, si rivelerà determinante per venire a capo di due omicidi e dei loro retroscena.
Gaetano intraprende così un’accurata indagine silenziosa che lo porterà a trovare le connessioni tra alcuni pretesi ordinari crimini di provincia, i vertici locali del partito fascista e della Milizia, e l’omicidio di Giacomo Matteotti…
La sua occupazione principale consisteva nell’analizzare e correlare i fatti che osservava, traendone riflessioni, deducendone ipotesi o azzardando conclusioni. Il curioso episodio dei due sotto l’ombrello lo spinse quella notte a riflettere a lungo su cosa potessero significare le frasi che aveva colto dalle loro labbra, tentando di connetterle a fatti accaduti di recente in paese. Ma non ne venne a capo. Erano pochi gli elementi in suo possesso, troppo scarni e generici gli argomenti di quel colloquio.
Infine, vinto dal sonno, stabilì che restava da chiarire:
– Cos’era il ‘tutto’ che Centorrame doveva fare?
– Che cosa dovevano concludere? Una trattativa, un accordo, un affare? Di certo si trattava di un’importante operazione rimasta in sospeso.




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