Descrizione
Dopo Caos arabo, uscito in concomitanza con il fiorire delle primavere arabe, Riccardo Cristiano continua a indagare le trasformazioni in atto in Medio Oriente scegliendo come interlocutore uno tra i più importanti intellettuali del mondo arabo contemporaneo, Samir Frangieh, membro del parlamento libanese, teorico della non violenza e del dialogo tra uomini, popoli, religioni. Al centro del loro appassionato confronto, una domanda: che fare il giorno dopo la primavera? In Egitto, in Libia, in Tunisia i dittatori sono caduti, ma permangono insidie storiche e contraddizioni del presente.
Secondo Frangieh, è proprio questo il momento in cui bisogna lavorare duramente per costruire una nuova società del «vivere insieme».
«L’ora della riconciliazione mediterranea è arrivata, l’importante è riuscire a vedersi in un altro modo, non più attraverso il prisma della violenza…»
Samir Frangieh
gli autori
Riccardo Cristiano, giornalista vaticanista, dal 1990 al 2000 è stato corrispondente Rai in Medio Oriente e dal 2001 lavora alla Radio della Rai. Ha pubblicato: Beirut, Libano. Tra assassini, missionari e grands cafés; La speranza svanita. Medio Oriente, islam, democrazia. Il dramma dei diritti negati; Tra lo scià e Khomeini. ‘ Ali Shari’ati, un’utopia soppressa e Caos arabo. Inchieste e dissenso in Medio Oriente. Collabora con le riviste Limes e Jesus.
Samir Frangieh (Zgharta 1945-Beirut 2017), intellettuale e giornalista libanese, collaboratore di diverse testate tra cui L’Orient-Le Jour, An-Nahar, Le Monde diplomatique, Africasie, ha partecipato all’istituzione di vari centri di ricerca, fra cui Fiches du monde arabe e The Lebanese Studies Foundation. Impegnato nell’attività politica, durante la guerra libanese ha fatto parte del Mouvement national e in seguito ha contribuito alla nascita del Congrès permanent du dialogue libanais e del Rencontre libanaise pour le dialogue, fautore del dialogo islamico-cristiano. Nel 2005 annunciò «l’intifada dell’indipendenza», che portò al ritiro delle truppe siriane dal Libano. Eletto al parlamento libanese dal 2005 al 2009, fa parte della direzione del Movimento 14 marzo.
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