Descrizione
Cinque racconti s’intrecciano in questo libro come altrettanti capitoli di quel romanzo della memoria marina che da anni Moncef Ghachem va componendo in versi e in prosa. Attorno alle coste, alle barche, alle strade, ai caffè di due città portuali tunisine – Mahdia, città natale dell’autore, e la vicina Salakta – s’intessono le storie di uomini e luoghi che vivono la metamorfosi del legame remoto col mare. Qui, dove a lungo si mescolarono la sapienza e le vite dei pescatori siciliani e tunisini, uomini, barche e pesci si scambiano slanci e destini, erranza e attesa. Ad essi dà ascolto e voce la prosa semplice e colta di Ghachem e i suoi racconti ci giungono con l’intensità misteriosa della memoria, con la vigorosa tenerezza del mare.
I pescherecci costeggiano da oriente a mezzogiorno quelle soglie di chiarore nascente. La loro è l’immagine di tatuaggi mobili e scuri calligrafati sulla pelle del mare dalla notte magica e tenera.
Moncef Ghachem (Mahdia 1946) poeta, uomo di mare, giornalista, è autore di poemi e racconti per cui è stato insignito del Premio Camus (1994) della menzione speciale del Premio internazionale Léopold Sédar Senghor (2006) e di altri riconoscimenti. Oltre a «Il salto del cefalo», Mesogea ha pubblicato l’antologia plurilingue di suoi versi e prose con musiche dei Dounia, «Dalle sponde del mare bianco» (2003).
l'autore
Moncef Ghachem (Mahdia 1946) poeta, uomo di mare, giornalista, è autore di poemi e racconti per cui è stato insignito del Premio Camus (1994) della menzione speciale del Premio internazionale Léopold Sédar Senghor (2006) e di altri riconoscimenti. Oltre a Il salto del cefalo, Mesogea ha pubblicato l’antologia plurilingue di suoi versi e prose con musiche dei Dounia, Dalle sponde del mare bianco (2003).
la traduttrice
Caterina Pastura (1956) è redattrice editoriale, traduttrice dal francese e operatrice culturale specializzata in animazione e promozione del libro e della lettura. Per Mesogea ha tradotto opere di Jean Grenier, Mouloud Feraoun, Moncef Ghachem, Rabah Belamri, Jean Daniel ed Edmond Jabès; per Bompiani, I demoni di Albert Camus e, dello stesso autore, i testi inediti compresi in Estate e altri saggi solari.
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