Descrizione
Cinque racconti s’intrecciano in questo libro come altrettanti capitoli di quel romanzo della memoria marina che da anni Moncef Ghachem va componendo in versi e in prosa. Attorno alle coste, alle barche, alle strade, ai caffè di due città portuali tunisine – Mahdia, città natale dell’autore, e la vicina Salakta – s’intessono le storie di uomini e luoghi che vivono la metamorfosi del legame remoto col mare. Qui, dove a lungo si mescolarono la sapienza e le vite dei pescatori siciliani e tunisini, uomini, barche e pesci si scambiano slanci e destini, erranza e attesa. Ad essi dà ascolto e voce la prosa semplice e colta di Ghachem e i suoi racconti ci giungono con l’intensità misteriosa della memoria, con la vigorosa tenerezza del mare.
I pescherecci costeggiano da oriente a mezzogiorno quelle soglie di chiarore nascente. La loro è l’immagine di tatuaggi mobili e scuri calligrafati sulla pelle del mare dalla notte magica e tenera.
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