Descrizione
Argonautiche, lo straordinario poema di età ellenistica che narra della spedizione di Giasone alla conquista del vello d’oro, viene qui proposto nella nuova traduzione di Daniele Ventre che restituisce al lettore un’immagine dell’epos antico quanto più vicina possibile a quella che ne ricevevano i suoi contemporanei.
Come già per Iliade e Odissea di Omero a cura dello stesso traduttore, nella resa in italiano dell’opera, infatti, si dà risalto alla forza comunicativa del mito che permette al lettore di cogliere la sorprendente modernità di personaggi tanto meno eroici quanto più umani, e dunque travagliati da inquietudini e fragilità, come Medea, che qui spicca ben al di là del luogo comune della sua leggenda e dello stesso protagonista.
Notte recò sulla terra la tenebra; ed ecco, sul mare
i naviganti su Elice e verso la stella di Orione
sopra le navi si volsero…
L'autore
Nato nell’Egitto tolemaico, probabilmente ad Alessandria, alla fine del IV o forse all’inizio del III sec. a.C., Apollonio Rodio è stato discepolo del poeta Callimaco e direttore della biblioteca di Alessandria dal 260 al 246 a.C.. Recatosi in esilio volontario sull’isola di Rodi, da qui prese il soprannome con cui è noto.
Il traduttore
Daniele Ventre (1974), filologo classico, vive a Napoli, dove insegna greco e latino. Fin da
giovanissimo si è cimentato nella traduzione degli autori antichi, in particolare, di Omero, Virgilio ed Euripide.
Nel 2011, la sua versione in esametri italiani dell’Iliade, pubblicata da Mesogea, ha vinto il premio Marazza per la traduzione poetica; sono poi seguiti, sempre nel catalogo Mesogea, Odissea di Omero, Il Ciclope di Euripide e Opere (Bucoliche, Georgiche, Eneide) di Virgilio.
Insieme alla passione per le lettere antiche, coltiva quella per la poesia e per la letteratura contemporanea.
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