Descrizione
Tempo, spazio, storia, mito: tutto questo è contenuto nell’ambigua profondità della parola Mediterraneo. Qui sono nati i concetti con cui ragioniamo, generati dalla lucentezza di una superficie di acque mirabili, dalla chiarezza del sole che traccia profili netti e ombre definite. Per cogliere la complessità dell’idea mediterranea è necessaria una polifonia di approcci critici, dall’antropologia alla filologia, dall’analisi letteraria all’indagine imagologica, dalla storia della scienza alla riflessione politica e strategica.
«Intorno al vasto quesito del concetto di Mediterraneo,» scrive Maria Teresa Giaveri, «studiosi di diverse formazioni e competenze si sono confrontati, proponendo percorsi d’analisi differenti ma dai risultati singolarmente omogenei».
Federica Frediani è dottore di ricerca in Letteratura comparata presso l’Università di Siena. I suoi interessi riguardano la letteratura di viaggio e il viaggio delle donne, con particolare attenzione per le rappresentazioni e le immagini delle letterature mediterranee. È assistente di ricerca presso l’Istituto studi mediterranei dell’Università della Svizzera italiana. Svolge inoltre attività di ricerca presso il dipartimento di Lingue, Letterature e Culture comparate dell’Università di Bergamo. Ha pubblicato nel 2007 «Uscire. La scrittura di viaggio al femminile: dai paradigmi mitici alle immagini orientaliste» (Diabasis).
Maria Teresa Giaveri, già professore ordinario di Lingua e Letteratura francese, ha optato per la cattedra di Letterature comparate che ora ricopre all’Università di Napoli L’Orientale. Ha insegnato presso università italiane e straniere: a Parigi, dove è stata docente alla Sorbonne, ha svolto per quattro anni attività di ricerca presso l’Institut des Textes et des Manuscrits (CNRS). Specialista di Paul Valéry, di cui ha pubblicato testi inediti e del cui Centro di studi è direttore, ha pubblicato saggi sulla letteratura otto-novecentesca e sui rapporti fra la letteratura e le altre arti. Vicepresidente del Centro Edizioni e Studio Testi, si è occupata di questioni di genesi testuale.
Massimo Scotti, dottore di ricerca in Letterature comparate presso l’Università di Napoli L’Orientale e la Sorbonne Nouvelle di Parigi, svolge attività di ricerca presso il SUM di Firenze. I suoi studi vertono principalmente sui temi della cultura mediterranea, sulla letteratura odeporica europea e sulle poetiche novecentesche (in particolare, Paul Valéry). Ha pubblicato testi di narrativa, traduzioni, articoli, e le monografie: «Ces vipères de lueurs: il mito ofidico nell’immaginario valériano» (Roma 1996); «Sul mare degli Dei: mitografi a dell’isola di Capri» (Napoli 2002); «Gotico mediterraneo» (Reggio Emilia 2007); nel 2006 ha ottenuto il Premio Natalino Sapegno.
Vincenzo Salerno, dottore di ricerca in Letterature comparate presso l’Università L’Orientale di Napoli, è ricercatore in Letterature comparate e Teoria e storia della traduzione letteraria all’Università di Cassino. Collabora con la rivista Testo a fronte, e si interessa particolarmente di questioni di storia della critica letteraria e di traduttologia. È autore di: «La Commedia di Dante in Inghilterra» (Ragusa 1998); «In lontananza una leggera foschia avvolgeva Napoli, antologia di Samuel Rogers – poemi e diari» (Bologna 2005); «The Disease of Translation. John Dryden traduttore» (Napoli 2006).
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