Descrizione
Cinque racconti-monologo che varcano di continuo la soglia di ciò che nominiamo realtà, di ciò che decidiamo sogno. Si aprono (e chiudono) come altrettante possibili porte della percezione, vere e proprie visioni di scrittura che, in una paradossale sarabanda immobile, invitano a sentire prima che comprendere, a tenere, come recita il titolo, occhi aperti spalancati. «Ciò che si svolge è dentro un sogno, ma quel che accade, accade nella scrittura».
Questa mattina la mia sposa è morta. Non so se è stato un incidente o se è stata lei a volere la morte. È morta e io l’ho trovata dentro il letto di un fiume calmo. Distesa, che galleggiava appena sotto un filo d’acqua. Con il viso rivolto al cielo e gli occhi chiusi.
Carlo Guarrera è stato docente di letteratura italiana all’Università di Stato Dil ve Tarih di Ankara. Autore e performer di testi letterari e ideatore di rappresentazioni intermediali tra scrittura, parola e musica, ha pubblicato i saggi «Le quattro stagioni di Lucio Piccolo» (Sicania 1991) e «Lo stile della voce» (Sicania 1997). Ha tradotto Richard Whately, «L’imperatore inesistente» (Sellerio 1989). Per Mesogea ha pubblicato la sua prima opera narrativa «Occhi aperti spalancati» (2011), «Il grasso legnaiolo di Catania» (2017) e tradotto i romanzi «Notte» di Bilge Karasu (2004) e «L’isola del dolore» di Mehmet Coral (2009).
l'autore
Carlo Guarrera è stato docente di Letteratura italiana all’Università di Stato Dil ve Tarih di Ankara. Autore e performer di testi letterari e ideatore di rappresentazioni intermediali tra scrittura, parola e musica, ha pubblicato i saggi Le quattro stagioni di Lucio Piccolo (Sicania 1991) e Lo stile della voce (Sicania 1997). Ha tradotto Richard Whately, L’imperatore inesistente (Sellerio 1989). Per Mesogea ha pubblicato la sua prima opera narrativa Occhi aperti spalancati (2011) e Il grasso legnaiolo di Catania (2017) e tradotto i romanzi Notte di Bilge Karasu (2004) e L’isola del dolore di Mehmet Coral (2009).
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