Descrizione
«…voglio che tu racconti il sistema esattamente con tutte le sue sottigliezze e le sue contraddizioni!»
«Ma perché?».
Amin scrutava la strada, aveva lo sguardo fisso, il suo corpo non tradiva nessuna tensione. Poi, quasi in un soffio, ha mormorato:
«Non lo so…».
[…]
In quell’ecosistema perfettamente organizzato, ognuno sembrava occupare un posto ben definito, con una sua precisa utilità, e interpretava con più o meno brio la propria parte. […] chi manovrava i fili? Amin che ruolo assumeva: marionetta o marionettista? E io? Di chi ero il pupazzo?
Nel corso di una serata mondana, nella Algeri dei giorni nostri, Djamel B., scrittore noto ma a corto di ispirazione, viene avvicinato da un misterioso ammiratore, Amin, che gli propone con insistenza di scrivere un romanzo, trasponendo in finzione narrativa fatti, persone e situazioni reali di cui lui ha conoscenza diretta. Piuttosto scettico, ma incuriosito, lo scrittore accetta d’imbarcarsi in quest’avventura ed entra in contatto con una fauna temibile e grottesca di uomini e donne che gestiscono affari equivoci e apparati corrotti dello Stato. Intanto, malgrado le cautele, dilagano le voci del presunto «romanzo esplosivo» e il serraglio di affaristi e potenti senza scrupoli entra in fibrillazione con esiti sorprendenti…
Se Lo specchio vuoto – il romanzo precedente di Samir Toumi – squadernava nel tormento della cancellazione dell’identità il travaglio dell’Algeria contemporanea, Amin ci porta al di là dello specchio, dentro un’invenzione che chiama in causa, con la cronaca e la storia, le ragioni stesse del narrare, la responsabilità dello scrittore, la sua capacità di visione o di cancellazione.
Algeri, teatro-mondo anche di questo romanzo, appare qui per frammenti, squarci dello specchio. Balugina e segna gli snodi della trama. È ferita da cui filtrano realtà e immaginazione. È lingua dello sguardo che traduce in quella dell’autore la lucida malinconia e la scelta di raccontare la bellezza e l’inferno dei nostri luoghi, del nostro tempo.
Curiosità: Da Lo specchio vuoto è stato tratto il film del regista Karim Moussaoui, L’Effacement (2025).
Leggi nel nostro Portolano la traduzione dell’intervista a Samir Toumi, realizzata da Djamal Guettala e pubblicata il 13 giugno 2025 su Le Matin d’Algérie.
Samir Toumi, lo scrittore che fa dialogare intimità e politica





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