Descrizione
Il treno, la notte, le incertezze e le euforie dell’Italia del dopoguerra, i piccoli particolari in cui affiorano le sfaccettature dell’esistenza sono al centro della cronaca del breve soggiorno italiano che Henri Calet ci consegna come il diorama fuggevole e incantato di uno stralunato vagabondaggio.
Tenero e irriverente, ora entusiasta ora annoiato, lo scrittore-viaggiatore Calet – uomo di diverse e complicate identità – si muove tra le pagine qui tradotte per la prima volta in italiano come il protagonista di un film di Jacques Tati. E dalla sua indolente gravità, dalla sua normalità paradossale saltano fuori, come dall’arruffato bagaglio di un turista distratto, malinconia e sorriso.
Ciò che rende i viaggi pressappoco inutili, è che ci spostiamo sempre con noi stessi, con gli stessi pensieri, le stesse preoccupazioni, la stessa mentalità, gli stessi giudizi sulle cose e sulla gente. In qualunque posto ci si trovi, non siamo mai da soli.
Henri Calet, al secolo Raymond-Théodore Barthelmess, nato a Parigi il 3 marzo del 1904, è uno degli scrittori anticonformisti e ‘irregolari’ della letteratura francese del secondo Novecento che finalmente escono dall’oblio in cui sono stati relegati dalle mode letterarie. Viaggiatore anomalo, acuto quanto pigro, curioso della vita quotidiana piuttosto che di musei e monumenti, conduce una vita complicata e piena di difficoltà, esercitando i più disparati mestieri. Negli anni Quaranta, collabora a diversi giornali, tra cui il Combat diretto da Camus. È autore di una ventina di opere pubblicate quasi tutte da Gallimard a partire dal 1935, anno in cui esce il primo romanzo, «La belle Lurette». Muore a Saint-Paul de Vence il 14 luglio del 1956.
l'autore
Henri Calet, al secolo Raymond-Théodore Barthelmess, nato a Parigi il 3 marzo del 1904, è uno degli scrittori anticonformisti e ‘irregolari’ della letteratura francese del secondo Novecento che finalmente escono dall’oblio in cui sono stati relegati dalle mode letterarie. Viaggiatore anomalo, acuto quanto pigro, curioso della vita quotidiana piuttosto che di musei e monumenti, conduce una vita complicata e piena di difficoltà, esercitando i più disparati mestieri. Negli anni Quaranta, collabora a diversi giornali, tra cui il Combat diretto da Camus. È autore di una ventina di opere pubblicate quasi tutte da Gallimard a partire dal 1935, anno in cui esce il primo romanzo, La belle Lurette. Muore a Saint-Paul de Vence il 14 luglio del 1956.
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